1985.
All’ epoca, il massimo per un appiedato adolescente come me, sarebbe stato possedere una Yamaha RD350. In realtà apprezzavo (e molto) pure la NS125, con la quale gironzolavano un paio di fortunati che frequentavo . Guidavano come due deficienti. Partecipai ad un concorso delle patatine Croc, “vinci una Honda NS125”. Non vinsi, e allora decisi che dovendo sognare, avrei sognato l ‘RD. Poi questo tizio, uno più grande soprannominato il cinese (non lo sembrava affatto: ma vai a sapere) , si comprò quest’ altra cosa. Era molto più grossa, più imponente, più blu e bianca, con più fari e più motore di qualunque altra cosa avessi mai visto. Era la metà degli anni ottanta, o giù di lì. Non vidi mai questo cinese, la cui professione restava oscura ("si è comprato la moto coi soldi delle rapine". "Si è comprato la moto coi soldi delle mignotte") fare il coglione con il gas, almeno nel quartiere.
Monoposto da gara, tiratura limitata.
Red & black.
4 commenti :
1 delle mie favorite di sempre.ciao
Già..era una meraviglia, rimasi stupefatto. Se trovassi il coraggio..
Ciao
AG
La linea mi è sempre sembrata molto sgraziata, fin dalla presentaizone, però era tre passi avanti alla concorrenza, anzi no, mi pare che sia stata proprio lei ad inaugurare la classe sttemmezzo racing-replica.
Mi hai fatto ricordare il mio bell'hondino 125 grigio!:) L'RD comunque era il top indiscusso in quanto a mitologia, peccato per quei nomignoli indisponenti ("bara volante", ecc..)
eh!se è l' hondino che penso io, è quello che non potei avere...arrivai a un ciao della piaggio, che poi scambiai con uno specialino. Lo specialino lo vendetti per 400mila lire. Con le 400mila (qualche anno dopo la sua uscita) e qualche risparmio presi una ns 125 . Inutile dirti che mi si aprì un mondo..
Dalle mie parti (a Roma) la "bara volante" per eccellenza, era la rd350 scarenata. Un saluto max
Posta un commento