Il cambio della guardia.

Io sono un orfano di Bayliss. Indeciso tra l' ammirazione per il titanico Spies, e il disappunto per quello che ho visto nel 2009 (un tizio pressochè sconosciuto dalle nostre parti,  che arriva, vince, e se ne va) resto convinto che lui, re Troy, avrebbe retto il confronto con l' astro nascente del motociclismo americano (nascente solo da noi: in America era già un mito paragonato a Spencer e a kenny Roberts) e credo, non si sarebbe fatto fregare. Una sfida che non vedremo , perchè Bayliss non tornerà mai, e Ben Spies è ormai altrove. Personalmente credo che la Ducati, per la prima volta nell' era 1098-1198 non parta favorita. Mi sono convinto (o fatto persuaso, come dice Camilleri) che la Ducati ufficiale abbia raggiunto alcuni limiti, dovuti principalmente al regolamento molto più severo con le 1200 che con le quattro cilindri. Gli altri, giapponesi e non, hanno margini di manovra più ampi anche se non illimitati.Ma per esempio, nel caso dell' Aprilia, il bello deve ancora arrivare. Lo dice la storia della casa, il confronto con altre debuttanti di oggi e del passato, nei confronti delle quali la RSV4 è apparsa da subito di un' altra categoria. E lo dice l' ultimo test del 2009, quello di Valencia nel quale Biaggi ha collaudato e provato tutto il tempo quello che doveva, e poi, verso la fine, ha deciso di fare il  tempone. Messaggio chiaro ed evidente. La moto sta arrivando al livello che le compete: alto, altissimo. E sospetto che sia solo l' inizio. nella foto Re Troy, Brands Hatch 2007 da wikipedia

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