lunedì, aprile 12

O tutto o niente.

nella foto Stoner al Mugello, 2006. Attaccato ai primi, finirà in terra.
Se Stoner butta via l’ occasione ghiotta di cominciare la stagione 2010 in testa alla classifica, un motivo deve esserci. A che serve spingersi oltre i propri limiti se la minaccia più pericolosa, e cioè Valentino Rossi, non aveva alcuna possibilità di guastargli la festa ? E Stoner, questo, poteva saperlo? E’ chiaro anche a lui che non tutti sono già a mille cinque secondi dopo lo start. Ma realmente (Stoner) poteva pensare che qualcuno potesse trovarsi in tasca, all' improvviso, un secondo al giro da spendere nella sua caccia? Difficile. Tutta questa premessa solo per dire che è parso chiaro a tutti che l' australiano avrebbe potuto permettersi di andare al suo 99% per cento invece che al suo massimo, e comunque contiuare a prendere il largo. A forza di seguire le gare, ogni appassionato si fa un’ idea riguardo i suoi campioni. Stoner cadeva molto all’ inizio della carriera, poi trovò un equilibrio inaspettato nel 2007, che fu l’ anno del suo titolo. Quell’ anno fu praticamente infallibile, come corresse su un binario. Forse quell’ anno è stata un’ eccezione. Forse in quell’ antipatico soprannome che gli affibbiarono agli albori della sua storia motociclistica, c’ era un fondo di verità. Comunque, la mia idea, personalissima è che Stoner è questo tipo di pilota. Più forte e istintivo e veloce di tutti: ma anche meno capace di scindere la componente razionale da quella agonistica. O al massimo o niente, per predisposizione naturale. mica per scelta. . Ma in fondo, a chi non piacciono i piloti così ?
Da ducatiracing.it “Non sono partito bene, ma mi sentivo a mio agio e sono stato subito in grado di recuperare. Una volta in testa ho iniziato a prendere il mio ritmo, ma, dopo aver rischiato di perdere l’anteriore in un paio di occasioni nelle curve lunghe, ho deciso di provare a guidare un po’ più dolcemente e di non mettere troppa pressione sulla gomma anteriore con il pieno di carburante. Sfortunatamente questo è quello che ha causato la caduta perché, guardando la telemetria, abbiamo capito che non avevo abbastanza carico sull’anteriore. Col senno di poi avrei dovuto continuare a guidare come avevo fatto per l’intero fine settimana. Un errore mio e mi scuso con il team perché questo fine settimana avevamo fatto un gran lavoro ma torniamo a casa a mani vuote. Detto questo, non è un disastro completo perché abbiamo confermato che la moto è migliorata in aree nelle quali faticava l’anno passato - per esempio l’aderenza sul posteriore era incredibile - e abbiamo un lungo, lungo cammino davanti a noi. Sono contento per Nicky perché ha fatto una grande gara e credo che con questa moto entrambi possiamo essere fiduciosi e ottimisti per il resto della stagione”.

2 commenti :

Roberto Zaghi ha detto...

non per niente qualcuno dice che Stoner è il simbolo della "traction control generation"...

Max Barba ha detto...

già .... apro tutto e via . con un pò di calma in + .... ma vai a spiegarglielo


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