Non mi ricordo più quanti post ho voluto dedicare a Capirossi mentre si trovava alle prese con un nuovo telaio, un nuovo motore, un nuovo partcolare dei mille di cui è composta la sua Suzuki, cercando disperatamente di colmare, almeno in parte il gap che da molti anni separa le sue prestazioni de quelle degli altri team. A Jerez, nel dopo gara, il duo Capirossi Bautista aveva avuto modo di provare un nuovo chassis sul quale erano riposte molte speranza. Per ora nulla di fatto. I piloti, come raccolto da MCN, non lo hanno deliberato, preferendo il vecchio. Allo spettacolo servirebbe come il pane una Suzuki competitiva, ma mi sa che siamo ancora lontani. Inoltre, prima del 2020 vorrei rivedere, di nuovo ,Capirossi salire sul podio. Il fatto è che ci sono affezionato, e mi emozionano i vecchi leoni più di quanto non facciano i giovanotti di belle speranze. I due piloti hanno invece deciso di usare un nuovo forcellone, che sembra offrire un “moderato” miglioramento per quanto riguarda il grip posteriore.
Bautista: “preferisco il vecchio telaio”. “ Ho più feleling che con il nuovo”. Il focellone sembra ok “il feeling con la moto è più dolce, penso che a Le Mans lo userò.” Per quanto riguarda il telaio, Bautista dice che “in uscita di curva la moto si muove di più rispetto a quello vecchio. Il vecchio è più stabile. Il team manager Paul denning ha aggiunto “stiamo lavorando per rendere la moto più verstile al variare delle condizioni. (..). Così riusciremo a perdere solo qualche decimo quando il grip diminuisce"..................foto suzuki-racing
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