giovedì, marzo 3

Quasi pari.

Una delle maggiori paure che attanaglia quelli che lavorano ai regolamenti, è il rischio di sbagliare clamorosamente le proprie valutazioni, rifilando al pubblico gare meno spettacolari di quanto non fossero prima dei loro magheggi, e, di conseguenza, ricevere dei calci in culo da chi gli ha commissionato lo studio. In qualche caso, è il padrone del giocattolo in prima persona a toppare le sue valutazioni: e allora , ( penso al passato…) , non sarebbe male vedere il tizio che dico io che si prende a calci in culo da solo. Naturalmente certi passi si intraprendono solo quando ci si trova con le spalle al muro, e c’ è bisogno di restituire popolarità e interesse alla disciplina: nel caso delle moto, si è perseguito questo scopo prima decidendo di spendere di più, poi decidendo di distinguersi e fare gli stravaganti : ultimamente si è deciso di spendere meno, altrimenti in pista non sarebbero rimasti che tre o quattro paperoni con scorno di tutti e fuga degli appassionati (veri) verso altri motori, e fuga degli appassionati ( occasionali, ma più numerosi) verso la spiaggia o la gita fuori porta, che guarda caso, come orario coincide. Naturalmente non può essere una scelta libera dai condizionamenti delle case più importanti, che non praticano lo sport sportivamente: a fronte degli investimenti, queste vogliono prima di tutto essere certe di non rimetterci niente, infine vogliono la sicurezza di vedere aumentare le possibilità di successo. Il risultato di una simile accrocco è stato, ultimamente, questa schifezza qui : la 800cc. Un ‘altra faccenda poco gradita , è quella che le prestazioni possano calare: andare più piano, chissà perché, suona a moltissimi come un mezzo fallimento. E’ successo, alle Moto2 che sono tutt’ ora più lente delle 250: a me, personalmente, non me ne frega niente. Preferisco l’ equilibrio tecnico che ne è derivato, e se proprio si doveva cambiare, tanto male non è andata. In Moto2, semmai, il problema è la griglia di partenza, che è troppo affollata. Se viaggiano un secondo più piano rispetto alle due tempi, non se ne accorge nessuno, maniaci delle statistiche a parte. Ma sono finito fuori tema. Il ragionamento sui regolamenti e le prestazioni in pista è nato mentre curiosavo intorno alla gara di Melandri a Philip Island: il piccoletto, cui il circus ha dato, in tranquillità , il benservito (come dargli torto) , ha girato in 1'.32".3 nel corso di gara 2 sopra la grossa R1 . Volete sapere in quanto ha girato (stessa pista, anno 2010) guidando la RC212V MGP di Gresini ? 1'.32".3 !!! Cioè, lo stesso identico tempo. Per me è un dato strabiliante, anzi quasi incredibile. Più forte ancora è andato Biaggi, doppio giro veloce con 1.32.0. Avesse corso contro le Motogp, avrebbe fatto segnare l’ 8° giro veloce in gara. Si, lo so che le derivate vengono stravolte rispetto al modello di serie, ma il telaio, ancorché irrobustito, rimane lo stesso, e così i fondamentali del motore. Ergo , quel furbacchione di Carmelo ci ha visto bene quando ha pensato di attingere alla produzione per mantenere a galla il suo show. Che senso ha spendere dieci quando puoi avere una prestazione ormai molto simile, spendendo uno ?

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