sabato, dicembre 26

Kawasaki si ritira (pure) dall' AMA Superbike.


Ho deciso che non me ne importa nulla se kawasaki si ritira dal resto del mondo, e decide di trincerarsi nel mondiale Superbike come se fosse fort Apache. Immagino che dietro la sua dipartita dalla velocità mondiale,  dalle alpi alle piramidi,  ci sia un ragionamento semplice ed inevitabile: il motivo è che si sono stancati di prendere scoppole, delle grosse, dolorose, umilianti scoppole. Qualche tempo fa lessi che la vittoria di un gran premio ha un certo peso nel mondo reale  , diciamo , chessò , mille moto vendute (sparo a casaccio perchè la cifra precisa non la ricordo). E la sconfitta inappellabile? L' assenza prolungata non dico tra i primi cinque, ma tra i primi dieci ? Quante moto in meno, quante possibilità in meno  di convincere l' elettricista di Roma a spendere i suoi soldi per una ninja ? Il fatto indiscutibile, è questo: al confronto con quelli della Yamaha, o peggio, della Honda, le Kawasaki, in pista, non vanno. Punto. Sanno fare bellissime, verdissime moto stradali, sportivissime e arrabbiate ed anche affascinanti, ma correre no, per adesso non è roba. Mi dispiace, perchè le Kawasaki mi piacciono, e perchè una kawasaki è stata la prima motocicletta di cui ho avuto notizia, quando ho appreso dell' esistenza delle motociclette. Era, suppergiù, il 1978.Gli dò un ' altra stagione buona. Se non portano a casa niente, fosse pure il più piovoso,il più curioso, il più scivoloso gp di tutti i tempi, lascio perdere la kawa. Cancello quel ricordo del '78, rumoroso e azzurrognolo di fumo a due tempi, e ricomincio daccapo. Farò il tifo per l' Aprilia, nel caso.

1 commento :

Fazerino ha detto...

dopo anni di non vittorie è comprensibile
ciao


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